Scienza e Vaccini
EVENTI AVVERSI – FATTI DI CRONACA
26 anni, viene ricoverata al Policlinico di Milano per trombosi cerebrale dopo due settimane dall’avere ricevuto il vaccino AstraZeneca. Nel dare la notizia Il Messaggero sottolinea che l’arco di tempo tra vaccino e evento, “è troppo lungo” per poter stabilire una connessione.
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Un vigile di Botricello, di 45 anni, viene ricoverato per infarto in terapia intensiva cardiologica a qualche giorno di distanza dalla somministrazione di AstraZaneca.
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Un 52enne muore di infarto 30 minuti dopo la somministrazione di Pfizer, fatta al Pala Green di Arona. E’ accaduto il 30 maggio 2021: dopo la vaccinazione, l’uomo ha atteso sul posto i 15 minuti per l’osservazione poi è rientrato presso la sua abitazione dove ha avvertito il malore. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. Leggi la notizia su La Repubblica Torino
Giorgio Paganelli, ingegnere di 52 anni di Erba in provincia di Lecco, muore poche ore dopo avere fatto il vaccino Pfizer. Il fratello avvocato sporge denuncia e chiede l’autopsia. E così spiega in un post su Facebook l’accaduto: “Mio fratello Giorgio ha ricevuto la prima dose di Pfizer intorno alle 11 di venerdì, nel centro di Lariofiere ad Erba. Era contento di potersi finalmente vaccinare ed è rientrato a casa dalla compagna dove ha ripreso le normali attività. Verso le 22 dello stesso giorno ha avuto un grave malessere, i medici hanno tentato di rianimarlo ma è morto alle 23. Non aveva patologie pregresse e nemmeno condizioni critiche di salute particolari”. Quanto alla denuncia ai Carabinieri che, su ordine del magistrato di turno, il giorno successivo hanno seguito «il trasferimento della salma all’obitorio di Lecco» per l’autopsia, spiega Paganelli: “Non è nostra intenzione accusare nessuno, ma vogliamo capire cosa sia accaduto non solo per giustizia verso Giorgio, ma anche per la serenità di tutti noi e dei nostri concittadini. Troviamo assurdo che, in una situazione del genere, l’autopsia non sia richiesta d’ufficio dalla Ats».
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Muore a 74 anni, il giorni dopo avere fatto il vaccino, l’ex impiegato e storico dirigente del basket giovanile di Cecina (Pisa), Nicola Femìa. Ecco come la stampa locale riporta la notizia dopo il sommario “Da tempo combatteva contro una patologia, il giorno precedente aveva fatto la prima dose di vaccino”: “Da molti anni era affetto da una patologia degenerativa che negli ultimi mesi era sensibilmente peggiorata, tanto che dallo scorso gennaio era stato più volte ricoverato all’ospedale di Cecina. Venerdì era stato sottoposto alla prima dose di vaccino a cui come spiegano le figlie, aveva reagito senza problemi. Poi la sera di sabato ha avuto una ricaduta delle sue….”. Sta di fatto che si era sottoposto a vaccinazione il giorno precedente il decesso.
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Entra in bagno per lavarsi le mani e muore: meno di una settimana prima era stato vaccinato. E’ accaduto a Massimo Damiani, imprenditore di 56 anni di Santa Maria degli Angeli che rientrato a casa mercoledì 12 maggio con due pizze per lui e sua moglie Laura, dopo averle posate sul tavolo, entra in bagno per lavarsi le mani e all’improvviso muore per probabile attacco cardiaco: probabile perché non è stata disposta alcuna indagine, benché sulla stampa locale venga sottolineato che il giovedì precedente, fosse stato sottoposto a vaccinazione.
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Genova, muore insegnate di 32 anni dopo Astrazeneca: La notizia è del 4 aprile 2021 ma il 22 marzo l’insegnante, sottoposta a vaccino AstraZeneca, è stata ricoverata al San Martino di Genova, dove è deceduta per emorragia cerebrale. I sanitari dell’Azienda Ospedaliera hanno segnalato all’AIFA l’accaduto con le seguenti parole: “Un caso di quadro trombotico ed emorragico cerebrale riferito a un’insegnante di 32 anni vaccinata presso la Asl di residenza in Liguria con vaccino AstraZeneca in data 22 marzo e con esordio sintomatologico dal 2 aprile, giunta oggi al pronto soccorso dopo essere stata trovata in gravi condizioni presso il proprio domicilio”.
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Muore il 28 marzo 2021, Cinzia Pennino, una giovane professoressa del Don Bosco dopo che il Caso le aveva offerto una chance per evitare la morte: una chance che lei, però, non è riuscita ad afferrare. La donna, infatti, si era recata per la vaccinazione alla Fiera una prima volta il 7 marzo: ma aveva trovato un medico scrupoloso che, anziché limitarsi a iniettarle il vaccino, aveva valutato il suo caso preferendo non iniettarle il siero, perché la donna era in sovrappeso. Ma quando, 4 giorni dopo, l’11 marzo, la donna si è ripresentata, un altro medico le ha somministrato senza problemi la prima dose di AstraZeneca. E il 28 marzo Cinzia è morta. Sul caso la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: la famiglia accusa il vaccino e sostiene che la donna non aveva patologie pregresse, né una condizione tale da giustificare l’accaduto.
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Due giorni dopo la morte (appena descritta) della professoressa 46enne Cinzia Pennino per la quale a Palermo era stato aperto un fascicolo, muore il 30 Marzo Augusta Turiaco, docente di 55 anni di Messina per una emorragia cerebrale seguita a trombosi dopo avere fatto AstraZeneca. Così, come viene riportato sulla stampa: “Sono 6 in totale le inchieste siciliane scaturite da eventi gravi e morti concomitanti con le vaccinazioni”. La famiglia di Augusta Turiaco, infatti, ha presentato un esposto in Procura che si aggiunge a un’altra inchiesta già aperta a Messina e a quelle di Siracusa, Trapani, Palermo e Agrigento: “Augusta Turiaco, docente di musica, ricoverata da giorni per un’emorragia cerebrale dovuta a una trombosi si era sentita male subito dopo aver avuto iniettata la prima dose del vaccino AstraZeneca, l’11 marzo scorso: 13 giorni dopo era finita in ospedale in gravi condizioni. Per questo, la Procura di Messina aveva subito aperto un’inchiesta… l’avvocata della famiglia ha depositato un esposto, inviato per conoscenza anche all’Aifa, all’Istituto Superiore di Sanità, al Ministero della Salute e alla Presidenza del Consiglio: “L’ottimale stato di salute della signora Turiaco, l’assenza di patologie pregresse e la carenza di genetica predisposizione alle trombofilie, il brevissimo lasso temporale intercorso tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dei primi malesseri, nonché il repentino aggravamento del quadro clinico – scrive la legale, Daniela Agnello – rappresentano indizi “gravi, precisi e concordanti” tali da indurre a richiedere indagini giudiziarie circa l’esistenza di un nesso causale tra l’inoculazione del vaccino e le patologie insorte”. Ciononostante, a riprova dell’efficacia della martellante campagna stampa governativa a favore di tale siero sperimentale impropriamente definito vaccino, la famiglia di Augusta Turiaco, nonostante la tragedia che l’ha colpita, ha fatto il seguente appello ai concittadini: “Vaccinatevi, è l’unico modo per uscire dalla pandemia. Augusta nelle scorse settimane si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi vedersi coinvolta in un incubo che ha avuto purtroppo un esito infausto”. Il dubbio, dunque, che quell’incubo sia stato scatenato proprio dal vaccino non ha neanche sfiorato i familiari di Augusta. Quanto agli altri casi citati dalla stampa nel medesimo articolo, eccone una sintesi.
La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta dopo la morte di una donna di 70 anni, avvenuta lunedì nell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, che aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca il 21 marzo. La donna ha cominciato a stare male dopo 4 giorni ed era stata ricoverata d’urgenza e in condizioni molti gravi. Secondo i parenti, non soffriva di alcuna patologia…
A Messina è arrivata per competenza dalla Procura di Catania, l’inchiesta che riguarda la morte dell’ispettore di polizia Davide Villa, 50 anni,deceduto il 6 marzo nell’ospedale San Marco di Catania, 16 giorni dopo la somministrazione del vaccino e dopo malesseri cominciati poche ore dopo la somministrazione. L’inchiesta fu aperta dalla procura di Catania che, dopo i primi atti tra i quali l’acquisizione di esami autoptici disposti autonomamente dall’ospedale catanese ancor prima che un’indagine fosse aperta, ha poi trasmesso il fascicolo a Messina perché l’ex moglie del poliziotto è un giudice in servizio a Catania. Anche la famiglia di Villa, dopo qualche giorno, ha depositato un esposto-denuncia alla procura di Messina.
A Trapani, le prime risultanze dell’autopsia hanno indicato come causa del decesso un infarto per il quale si indaga sulla morte di un sottufficiale dei carabinieri, Giuseppe Maniscalco, anch’egli vaccinato pochi giorni prima con AstraZeneca.
A Siracusa, la Procura indaga sull’improvvisa morte, 16 ore dopo la vaccinazione, di un sottufficiale della Marina militare, Stefano Paternò, 43 anni, di Misterbianco, alle porte di Catania, dove l’uomo viveva con moglie e due figli adolescenti: un caso che ha fatto scalpore e, perciò, approfondito qui di seguito.
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A marzo 2021 fa scalpore la notizia del decesso di Stefano Paternò, 43 anni, sottufficiale della Marina Militare in servizio alla base di Augusta dopo la vaccinazione con AstraZeneca perché i periti accertano una correlazione tra dose e decesso. L’uomo va in ARDS (sindrome da stress respiratorio acuto) il 9 marzo 2021 e muore 15 ore dopo la somministrazione di AstraZeneca: per i consulenti della Procura di Siracusa che ha indagato sul caso, sussiste una correlazione eziologica tra decesso e somministrazione del vaccino. L’uomo che aveva già avuto il Covid, pare abbia avuto una reazione iperimmune, con lo sviluppo di una reazione anticorpale e valori tre volte superiori al normale: ad ucciderlo sarebbe stato un “fenomeno infiammatorio atipico e violento”. In seguito all’episodio i lotti sono stati sequestrati, ma non è stato possibile accertare specifiche responsabilità a carico dei sanitari coinvolti.
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