Questa testata ospita un mio articolo che descrive come i Medici italiani e quelli francesi si sono battuti per le cure precoci del Covid 19 con i farmaci efficaci già in commercio: ma come anche in Francia hanno trovato ostacoli nel veicolare la “strategia della cura” per evitare la “strategia dei lockdown”. Il mio articolo su “FRANCE SOIR” del 12 marzo scorso, infatti, spiega proprio con le parole del medico francese Didier Raoult – che sul gruppo Facebook Didier Raoult covid 19 conta 10.636 membri – come ciò sia accaduto nonostante il verificarsi di un evento senza precedenti nella storia della Medicina: “L’OMS non ha mai dato protocolli per COVID-19. Nessuna indicazione generica, nè per le singole fasi della malattia – spiega Raoult – Ciò nonostante… già a Marzo 2020… è stata utilizzata una combinazione di farmaci simile, se non addirittura coincidente, in più parti del mondo”. Cioè “Nella fase con pochi o niente sintomi, si è adottato un approccio con farmaci ad azione immuno-modulante e antivirale…abbinando l’idrossiclorochina all’antibiotico azitromicina… Poi, all’aggravarsi dei sintomi in seconda e terza fase, si aggiungevano cortisone ed eparina a basso peso molecolare. E a macchia di leopardo, il plasma iperimmune di persone guarite. Si è assistito così a un fenomeno forse unico nella storia della Medicina: cioè alla convergenza della pratica medica a livello mondiale, basata sulle evidenze cliniche sperimentate sul campo, perché pur in assenza di una direttiva dell’OMS, le esperienze nazionali dell’intero Pianeta convergevano verso il medesimo approccio”.
Una convergenza non casuale aggiunge Raoult, perché “… ha fondamento nei numerosi studi dell’ultimo decennio sull’efficacia antivirale dell’idrossiclorochina contro il virus Sars, di cui il SARS-CoV-2 è parente stretto… e su questi studi si è basata la strategia terapeutica delle realtà che si sono ispirate a tale esperienza”.
Niente improvvisazioni, dunque, in Francia, in Italia, né nel resto del mondo, quando già a marzo 2020 idrossiclorochina diventa protagonista della cura contro il Covid: anche perchè costa poco; è commercializzata pure nei paesi poveri; è somministrabile facilmente a casa insieme all’antibiotico Azitromicina; e data nelle prime 72 ore blocca la strada alle fasi gravi dell’infezione. Perchè, allora, non è stata utilizzata a tappeto? Anzi, da maggio 2020, è stata addirittura sconsigliata e vietata dall’OMS e dalle varie Agenzie del Farmaco?
La risposta è nell’articolo di France Soir che potete leggere in francese sul sito della testata a questo Link
Oppure in italiano a questo link